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REINVENTARSI MAMME ONLINE

Sono diventata mamma non troppo giovane ma nemmeno troppo vecchia. Avevo 32 anni ed è accaduto esattamente a metà dei miei 10 anni di espatrio, tra il Messico e la Romania. Tra lo spagnolo e il rumeno. Tra i “tacos” e i “sarmale”. Tra Zorro e Dracula. Sapevo che diventare mamma mi avrebbe cambiato la vita, tutti me lo dicevano.  Eppure tra lavoro nuovo – da insegnante a tempo pieno a mamma a tempo pieno – casa nuova,  continente nuovo, lingua nuova, clima nuovo, non so cosa abbia maggiormente modificato le mie pregresse abitudini… I cambiamenti mi stressano ma mi emozionano. È un po’ come vivere un’avventura della quale tu sei la protagonista e devi lottare per mantenere salda la tua identità. Una sfida con te stessa. Ma quando i cambiamenti sono più grandi di te, perdere questa sfida, soccombere e farsi travolgere dagli eventi, non è una possibilità remota.

Il momento più difficile fu indubbiamente quando rientrai in Italia dopo 10 anni di espatrio con 2 bambini piccoli e un CV vecchio non più spendibile nel mondo del lavoro: “E ora cosa faccio?” Avevo una laurea in Psicologia, parlavo quasi 5 lingue, ero professionale e competente, avevo una gran voglia di lavorare eppure servivo solo per accudire i bambini e la casa. Ero intrappolata nel profilo della casalinga e nell’ unica routine possibile per una mamma che non ha un lavoro pagato: bambini-casa, bambini-scuola,  24 ore su 24, 7 giorni su 7. Penso che non ci sia bisogno di chiarire che ovviamente amo i miei figli ma in quella situazione stavo perdendo l’ amore per me stessa. La mia autostima stava scivolando verso il basso giorno dopo giorno. Tanto di cappello per le mamme-casalinghe di tutto il mondo, un mestiere che viene dato per scontato, sottovalutato e bistrattato. Le mamme sono donne superdotate e multitasking: sanno pianificare la giornata, organizzare i mestieri, cercare risposte, trovare soluzioni, distribuire l’ attenzione tra i figli, inventare storielle e soprattutto sanno cavarsela nelle situazioni più disparate. Ma ci sono mestieri che non sono disegnati per tutti e io non ero fatta per fare la mamma-casalinga. Mi mancava qualcosa. Mi mancavo io.

E poi c’erano quelle mattine quando accompagnavi i bambini a scuola e ti fermavi 5 minuti per scambiare due chiacchiere con l’ altra mamma-casalinga. Poi passava la mamma-lavoratrice sempre di corsa e sempre nervosa che ti guardava con sprezzo e ti diceva: “BEATA TE! (che non hai niente da fare in tutto il giorno e ora vai a berti un caffè con la tua amica al bar e parlare di scarpe e vestiti e spettegolare su questa e su quella)”.

Io però non mi sentivo beata. Non ero felice. Non mi riconoscevo più e vivevo frustrata. Da un lato invidiavo le mamme lavoratrici perché erano “utili”.  Dall’ altro lato non le invidiavo perché capivo benissimo i sacrifici che dovevano affrontare: sempre di corsa e con poco tempo da dedicare ai figli. Ma non invidiavo nemmeno me.

Aspettavo che un’ idea, un’ opportunità mi piovesse dal cielo. Ma si sa, le opportunità non piovono dal cielo. Cominciai a chiedermi: “che cosa so fare io? È mai possibile che non sappia fare niente di utile? – beh, forse qualcosa so fare… so fare manualità e quindi sono paziente, precisa e creativa, so usare il computer e quindi sono tecnologica, smanettona e curiosa, so parlare 3 lingue molto bene e altre 2 più o meno e quindi sono una persona comunicativa, ma soprattutto so insegnare. E quindi cosa faccio, faccio tutorial in spagnolo su come fare fiori all’ uncinetto? mmm, forse… ma è veramente quello che mi piacerebbe fare? Sebbene mi piaccia l’ uncinetto e su YouTube esistano molti canali dedicati a questo non mi ci vedevo a fare fiori tutto il giorno… e se invece cominciassi ad insegnare italiano online? SI!!! L’ idea mi piaceva! Forse finalmente avevo trovato un sentiero.

Ma a quel punto cominciò a parlarmi la parte oscura di me, quella sinistra, quella impietosa che ti solleva molti dubbi e vuole farti fallire ancora prima di cominciare: “Italiano online? Ma ci sarà gente che vuole imparare italiano? Online poi? E come farai se il tuo inglese è basico? E poi non sei mica una ragazzina! E poi come farai che non sai nemmeno da che parte cominciare? E poi, e poi, e poi, mi veniva da piangere…

Poi lalidia si è fatta coraggio.

Non avevo niente da perdere. Ho ricominciato a credere in me. Ho preso la mia parte oscura e l’ ho mandata a quel paese!!! Passo dopo passo, giorno dopo giorno, ora dopo ora ho cominciato a pianificare le cose da fare, organizzare le attività, cercare informazioni, trovare risorse, distribuire il mio profilo tra i diversi siti Internet, inventare strategie. Con molto sforzo, costanza e dedizione ce l’ ho fatta e me la sono cavata anche nel mondo online. Oggi sono di nuovo io e sono felice. Sfreccio sulle autostrade del Web da una parte all’altra del mondo. Sono un’ insegnante online.

 

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